Il videoclip di “Take On Me” degli A-ha non è solo uno dei più iconici degli anni ’80, ma è anche un capolavoro di sperimentazione visiva e narrativa. Diretto da Steve Barron, il video ha rivoluzionato l’industria musicale grazie al suo mix innovativo di live-action e animazione a matita (rotoscoping), trasformandosi in un classico senza tempo.
Con oltre 2 miliardi di visualizzazioni su YouTube, è il primo videoclip degli anni ’80 a raggiungere questo traguardo, dimostrando il suo impatto culturale e l’inesauribile fascino della sua estetica.
La produzione: un video rivoluzionario
Quando gli A-ha pubblicarono il brano nel 1984, il successo fu modesto. Ma la loro casa discografica, la Warner Bros., decise di rilanciare la canzone con un videoclip innovativo, commissionandolo al regista Steve Barron, già noto per aver diretto “Billie Jean” di Michael Jackson.
La caratteristica distintiva del video è il rotoscoping, una tecnica di animazione in cui i fotogrammi live-action vengono ricalcati a mano per ottenere un effetto da fumetto in movimento. Questo processo venne realizzato dallo studio Crossover Films con il lavoro meticoloso dell’animatore Michael Patterson e della sua squadra.
Curiosità sulla produzione:
> Più di 3.000 disegni furono realizzati a mano per creare il look unico del video.
> Il rotoscoping richiese 16 settimane di lavoro, un tempo lunghissimo per un videoclip musicale.
> La storia del video fu ispirata ai fumetti pulp e alla cinematografia noir, mescolando il mondo reale con quello illustrato.
La trama: una storia d’amore tra realtà e fantasia
Il video racconta la storia di una ragazza (interpretata dall’attrice e modella Bunty Bailey) che sfoglia un fumetto in un bar. Improvvisamente, il protagonista del fumetto (il frontman Morten Harket) prende vita e la trascina nel mondo animato.
Dopo un inseguimento drammatico con alcuni loschi personaggi che vogliono catturarlo, il cantante riesce a uscire dal fumetto e trasformarsi in una persona reale, lasciando la ragazza sbalordita. La combinazione di romanticismo, azione e uno stile visivo unico ha reso il video indimenticabile.
l successo e l’eredità culturale
Grazie al videoclip, “Take On Me” raggiunse la prima posizione nelle classifiche di tutto il mondo nel 1985. Il suo impatto ha influenzato generazioni di artisti, registi e animatori, consolidando il suo status di capolavoro del pop anni ’80.
Perché è ancora così amato?
Innovazione visiva: il rotoscoping ha dato vita a un’estetica mai vista prima in un videoclip.
Nostalgia e stile retrò: il look anni ’80 continua ad affascinare, rendendolo attuale ancora oggi.
Un brano intramontabile: la combinazione di synth-pop, voce carismatica e melodia accattivante mantiene la canzone fresca anche dopo decenni.
Impatto e record su YouTube
Nel 2020, il video ha superato un miliardo di visualizzazioni, diventando uno dei pochi videoclip degli anni ’80 a raggiungere questo traguardo. Nel 2023 ha toccato 2 miliardi di visualizzazioni, battendo un record unico per un video musicale di quell’epoca.
Altri riconoscimenti e omaggi:
> Il video è stato parodiato e omaggiato in numerosi film, serie TV e spot pubblicitari
> Nel 2017, una versione acustica riarrangiata dagli A-ha ha ottenuto milioni di visualizzazioni.
> Il suo stile visivo ha influenzato videogiochi, animazioni e concept pubblicitari.
Conclusione: un classico senza tempo
“Take On Me” non è solo un videoclip musicale, ma un’opera d’arte che ha ridefinito il modo in cui la musica poteva essere raccontata visivamente. Il suo successo su YouTube e nei media contemporanei dimostra che, anche a quasi 40 anni dalla sua uscita, il connubio tra tecnologia, creatività e musica può ancora affascinare il pubblico di tutto il mondo.
Un esempio perfetto di come innovazione e storytelling possano rendere una canzone immortale.